domenica 11 ottobre 2009

I capigruppo incontrano la “Rete dei diritti dei Senza Voce”


Presentata a Steger, Minniti ed ai capigruppo in Consiglio provinciale una proposta di legge sull’immigrazione.

Fernando Biague e Amir Sadeghi, coordinatori della “Rete per i diritti dei senza voce”, associazione che si occupa dell’integrazione degli immigrati anche con la collaborazione attiva degli autoctoni, hanno presentato a presidente, vicepresidente e capigruppo del Consiglio della provincia autonoma di Bolzano una proposta di legge volta a favorire l’inserimento degli immigrati nel tessuto sociale locale. “L’Alto Adige, al contrario di altre realtà, manca ancora di una legge sul tema, ed anche se l’integrazione è buona si potrebbe fare di più”, ha detto Biague, mentre Sadeghi ha sottolineato che l’assenza di una legge blocca anche l’utilizzo dei fondi destinati all’integrazione.

Nel dettaglio, hanno spiegato i due promotori, a loro volta esempio di integrazione in quanto in Alto Adige da molti anni e perfettamente inseriti in ambito lavorativo e sociale, la proposta, che parte da cittadini ed associazioni e si basa sulle raccomandazioni della UE in materia, mira ad eliminare ambiti di discriminazione, come le graduatorie separate ed i diversi calcoli del punteggio per quanto riguarda l’accesso degli immigrati all’edilizia abitativa agevolata. Vengono proposti poi interventi specifici di integrazione e di educazione alla cittadinanza, con l’obiettivo di realizzare una legge applicabile, che funzioni davvero.

Le intenzioni dei promotori, ovvero creare una relazione tranquilla tra immigrati ed autoctoni, isolando gli estremismi, sono state condivise dal presidente Dieter Steger, secondo il quale “è anche nostro interesse che l’integrazione possa funzionare, in quanto unica via possibile”. Pius Leitner ha ritenuto positivo il desiderio di confronto con i locali da parte degli immigrati, anche perché nei Consigli degli immigrati fino ad oggi non sono rappresentati locali. I Freiheitlichen, ha aggiunto, guardano con favore gli immigrati che si vogliono integrare, senza porre un catalogo di richieste ed adeguandosi alle tradizioni locali, in primo luogo imparando una delle due lingue della provincia. Sigmar Stocker ha ritenuto che la definizione “senza voce” sia offensiva per una provincia dove di immigrazione si parla molto, e Riccardo Dello Sbarba ha ipotizzato che qui si tratti di “prendere la parola”, il che è da vedere in maniera positiva, perché immigrati integrati si assumono il compito di fare da ponte tra la loro comunità e la società locale. Il consigliere ha aggiunto che anche il suo gruppo ritiene discriminatorie le norme sull’edilizia agevolata.

All'incontro erano presenti anche i consiglieri Roland Tinkhauser, Elmar Pichler Rolle, Maurizio Vezzali ed UlliMair.

Pubblicato sul http://www.consiglio-bz.org/ >>>>

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